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Spesso come cristiani facciamo di tutto per non dare nell'occhio. Al massimo, portiamo con noi dei piccoli segni che indicano la nostra fede o le nostre convinzioni religiose: una catenina con il crocifisso, l'effigie di un santo sul cruscotto dell'auto oppure un adesivo sul parabrezza. Magari approfittiamo della penombra di una chiesa per accendere furtivamente una candela e recitare una preghiera. Insomma: ci mimetizziamo. Le cose si fanno più avvincenti, però, quando la fede chiede di manifestarsi all'esterno e noi usciamo allo scoperto. Ecco allora che sorgono domande molto concrete, come per esempio: devo portare il mio amico a messa con me? Come famiglia dobbiamo pregare prima dei pasti, anche se ci sono degli ospiti ai quali la nostra fede è estranea? Dov'è il luogo opportuno per manifestare ciò in cui credo: una chiesa oppure una piazza? Sono pronto per mostrarmi come credente? E se vengo segnato a dito, ridicolizzato, emarginato, contestato, come devo reagire? Mauritius Wilde incoraggia a testimoniare la propria fede: come si dice nella Bibbia, a rimanere ancoràti ad essa. E invita a tutti gli effetti il lettore e la lettrice a un viaggio emozionante, a un percorso capace di nutrire e arricchire la spiritualità personale di ciascuno di noi. «Questo libro vorrebbe incoraggiare a testimoniare la propria fede, a non rimanere in silenzio. Vorrei risalire a Colui con il quale tutto è cominciato, ossia Gesù Cristo, e mettere a fuoco ciò che la stessa Bibbia dice a proposito del rendere testimonianza» (Mauritius Wilde).